Testo di 'Drakon' di Melnitsa

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Pozabytye stynut kolodtsy,
Vytsvel veresk na mili okrest,
I smotryu ya, kak katitsya solntse
Po kholodnomu sklonu nebes,
Teryaya ostatki tepla.

Tsveta nochi granitnye sklony,
Tsveta krovi sukhaya zemlya,
I yantarnye ochi drakona
Otrazhaet kusok khrustalya -
Ya storozhu etot klad.

Proklinayu zaklyatoe zlato,
Za predatel'skiy otblesk tepla,
Vspominayu o toy, chto kogda-to,
Chto kogda-to krylatoy byla -
Ona davno umerla.

A za gorami, za moryami, daleko,
Gde lyudi ne vidyat, i bogi ne veryat.
Tam tot posledniy v moem plemeni legko
Raspravit kryl'ya - zheleznye per'ya,
I cheshueyu narisovannyy uzor
Razgonit nenast'e voploshcheniem strasti,
Vzmyvaya v oblaka sud'be naperekor,
Bezmerno opasen, bezumno prekrasen.
I eto luchshee na svete koldovstvo,
Likuet solntse na lezvii grebnya,
I eto vse, i bol'she netu nichego -
Est' tol'ko nebo, vechnoe nebo.

A geroi piruyut pod sen'yu
Korolevskikh dubovykh palat,
Pokhvalyayas' za chasheyu khmel'noy,
Chto dobudut tainstvennyy klad,
I ne pozdney Rozhdestva-

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